Per la diagnosi di Mpox arriva un test marocchino

di claudia
laboratorio

 La fondazione marocchina Mascir dell’Università Politecnica Mohammed VI (Um6P) ha annunciato che il nuovo kit diagnostico “Um6p-Mscir Mpox qpcr” è pronto per essere commercializzato in Marocco e in Africa. Sviluppato da un gruppo di ricerca del Centro questo test è stato validato clinicamente dall’Istituto nazionale di ricerca biomedica (Inrb), a Kinshasa, nella Repubblica democratica del Congo, il Paese più colpito dall’Mpox, e registrato presso la Direzione dei medicinali e delle farmacie (Dmp) del ministero della sanità e della protezione sociale.

Si tratta di un test di amplificazione in vitro basato sulla tecnologia Pcr real-time, per la diagnosi del vaiolo delle scimmie, secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). In una dichiarazione all’agenzia di stampa Map, Nawal Chraibi, direttrice generale del Mascir, ha sottolineato che l’équipe del centro del cluster di biotecnologie mediche ha capitalizzato un’esperienza di circa dieci anni, ricordando che lo stesso gruppo di ricerca ha registrato al suo attivo una decina di kit, compresi quelli per tubercolosi, cancro al seno, epatite C e leucemia.

“Questo kit contribuirà probabilmente a rafforzare la sicurezza sanitaria del nostro Paese e del nostro continente in un contesto segnato dall’epidemia della nuova variante del virus Mpox, prevalente in Africa”. In una dichiarazione simile, il Professor Abdeladim Moumen, direttore del Centro diagnostica e dispositivi medici della fondazione Mascir, ha spiegato che i vantaggi di questo kit sono molteplici, promettendo un risultato in tempo reale, una sensibilità e una specificità pari al 100%.

La capacità produttiva di questo kit al Mascir ammonta a 6 milioni di test al mese. 

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