Il costo degli stereotipi mediatici sull’Africa

di claudia
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La “copertura negativa” delle questioni che riguardano il continente africano, soprattutto da parte dei media occidentali, sta privando le economie del continente di circa 4,2 miliardi di dollari all’anno. È quanto viene sostenuto in uno studio compilato da Africa Practice, una società di consulenza strategica, e da Africa No Filter, una lobby di difesa, che identifica nella rappresentazione stereotipata del continente da parte dei media occidentali la causa della mancanza di fiducia degli investitori con conseguenze sulla crescita economica del continente.

Intitolato “Il costo degli stereotipi mediatici per l’Africa”, lo studio si concentra sui processi elettorali in Kenya, Nigeria, Sudafrica ed Egitto e sulla copertura “distorta da parte di gigantesche entità mediatiche del Nord globale”. “I Paesi africani ricevono maggiore attenzione da parte dei media durante le elezioni, ma con un’attenzione sproporzionata a questioni negative come la violenza e i brogli elettorali”, si legge nello studio.

Lo studio osserva che i Paesi non africani con rischi simili durante il periodo elettorale ricevono una copertura più favorevole da parte dei media occidentali, aggiungendo che il continente potrebbe risparmiare fino allo 0,14% del suo prodotto interno lordo (Pil) all’anno, a condizione che il sentimento dei media sia positivo.

Secondo lo studio, i 4,2 miliardi di dollari di perdite annuali causate dalla copertura mediatica negativa potrebbero finanziare l’istruzione di 12 milioni di bambini africani e fornire vaccinazioni a oltre 73 milioni di bambini, una cifra superiore alla popolazione combinata di Angola e Mozambico.

Inoltre, i fondi potrebbero contribuire a fornire acqua potabile a due terzi dell’intera popolazione della Nigeria, il Paese più popoloso del continente, stimato in 220 milioni di persone, si legge nello studio.

La negatività ha dominato il discorso sulle elezioni africane: l’88% degli articoli dei media sul Kenya durante le votazioni sono stati tendenziosi e sensazionali, rispetto al 48% della Malesia, osserva lo studio.

Secondo lo studio, un miglioramento del sentimento dei media potrebbe ridurre i tassi di prestito nel continente fino all’1%, aumentando la stabilità macroeconomica e la fiducia degli investitori.

Marcus Courage, amministratore delegato di Africa Practice, ha dichiarato che lo studio ha sottolineato l’urgenza di sfidare gli stereotipi sul continente avanzati dai media occidentali, radicati nel razzismo e negli atteggiamenti egemonici.

Promuovere un’informazione più equa, imparziale e positiva sul continente migliorerà il suo rating creditizio e attirerà investimenti diretti esteri in settori chiave come il turismo, la produzione e i servizi finanziari, ha affermato Courage.

Moky Makura, direttore esecutivo di Africa No Filter, ha suggerito che, mentre il continente sta valutando la possibilità di istituire una propria agenzia di rating, i governi dovrebbero amplificare le narrazioni positive, tra cui la crescita sostenuta, l’espansione dello spazio democratico, le innovazioni e il dividendo demografico.

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