Nigeria, le Aquile boicottano la partita contro la Libia: “esperienze inaccettabili”

di claudia
aquile nigeria

Non si giocherà la partita di qualificazione alla Coppa d’Africa di calcio Libia-Nigeria, in programma questa sera a Bengasi, in Libia, alle ore 21. I giocatori nigeriani sono tornati nel proprio Paese, dopo aver annunciato un boicottaggio della partita per essere stati dirottati e bloccati nell’aeroporto al-Abraq, a 200 chilometri da Bengasi, nel distretto di Derna, in quello che il capitano delle Aquile William Troost-Ekong ha definito “un gioco mentale”.

Le autorità libiche hanno negato che si sia trattato di sabotaggio ma la Confederazione africana di calcio, che organizza la competizione, tramite nota ufficiale ha detto che indagherà sulle “esperienze inquietanti e inaccettabili” subite dai giocatori della Nigeria.

Ricostruendo all’Associated press quanto accaduto, il capitano della Nigeria William Troost-Ekong ha detto che l’aereo con a bordo le Aquile avrebbe dovuto atterrare all’aeroporto di Bengasi ma è stato dirottato all’ultimo minuto ad Al Abraq, a circa 220 chilometri di distanza, dove sono stati trattenuti per 12 ore: “Il governo libico ha annullato il nostro atterraggio autorizzato a Bengasi senza motivo”, ha detto Troost-Ekong su X. “Hanno chiuso i cancelli dell’aeroporto e ci hanno lasciato senza linea telefonica, cibo o bevande. Tutto per fare dei giochi mentali. Come capitano, insieme alla squadra, abbiamo deciso che non staremo a questo gioco”.

Le autorità libiche avrebbero proposto alla squadra di raggiungere Bengasi via terra ma le Aquile si sarebbero rifiutate per ragioni di sicurezza: “Possiamo solo immaginare come sarebbero stati il ​​nostro hotel e il nostro cibo se fossimo andati lì. Rispettiamo noi stessi e rispettiamo i nostri concorrenti quando ci visitano in Nigeria. Gli errori accadono, ma in questo caso sono stati commessi intenzionalmente e non avevano nulla a che fare con il calcio” ha scritto Troost-Ekong su X.

La Federcalcio libica, in un post sui social, ha chiesto “comprensione” agli avversari. Il caso è stato talmente clamoroso che ieri  il ministero degli Esteri nigeriano ha convocato l’incaricato d’affari della Libia al quale ha chiesto spiegazioni. In una conferenza stampa dopo l’incontro, il ministro degli Esteri nigeriano Yusuf Tuggar ha dato qualche chiarimento: “Purtroppo, in quell’aeroporto” in Libia “non c’è carburante per aerei” e secondo lui alla squadra di calcio nigeriana e allo staff era stato proposto di ritirarsi dalla partita di qualificazione. 

 “La Nigeria è responsabile del rinvio dell’incontro di qualificazione alla Coppa d’Africa che era in programma per oggi a Bengasi, dopo che i giocatori ospiti si sono rifiutati di giocare la partita adducendo maltrattamenti all’arrivo nel Paese”, ha puntualizzato la Federazione calcistica libica (Lff).

La Lff ha precisato in un comunicato di deplorare le azioni intraprese dalla Federcalcio nigeriana aggiungendo che prenderà tutte le misure legali per proteggere gli interessi della squadra nazionale. “La Federcalcio libica si scusa con i tifosi libici di tutto il mondo e con le parti interessate all’organizzazione della partita a causa dello stato di confusione causato dalla Federcalcio nigeriana, che ha portato al mancato svolgimento della partita nei tempi previsti”, ha aggiunto.

Lff ha sostenuto da subito che l’incidente non è stato intenzionale e ha esortato la Nigeria a essere comprensiva, aggiungendo che anche i suoi giocatori hanno avuto difficoltà a viaggiare la scorsa settimana.

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