Mozambico, “c’è voglia di un cambiamento non di guerra”

di claudia
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di Enrico Casale



In Mozambico, la recente vittoria del partito al governo Frelimo e del candidato Daniel Chapo ha suscitato proteste su scala nazionale, riflettendo il desiderio di cambiamento della popolazione. Le proteste, pacifiche ma duramente represse, hanno causato diverse vittime e portato alla temporanea sospensione di Internet. La testimonianza di un cooperante locale.

In Mozambico, la recente vittoria elettorale del partito al governo Frelimo e del suo candidato Daniel Chapo ha scatenato proteste su scala nazionale, manifestando un profondo desiderio di cambiamento tra la popolazione. La tornata elettorale del 9 ottobre ha visto un’affluenza significativa, con molti elettori speranzosi in un futuro alternativo, rappresentato dal leader dell’opposizione Venancio Mondlane, del partito Podemos.

Un cooperante locale, che preferisce rimanere anonimo, descrive così la situazione: “Nell’aria si sente che la gente vuole una svolta. Molti hanno votato per l’opposizione, riponendo in Mondlane la speranza per un rinnovamento politico e sociale”. Mondlane, ex esponente del partito d’opposizione storico Renamo e ora leader di Podemos, ha rapidamente guadagnato consensi soprattutto tra giovani e classi svantaggiate, portando avanti una campagna elettorale che ha attirato migliaia di sostenitori.

La vittoria di Chapo, annunciata dal governo, ha sorpreso una larga fetta dell’elettorato e ha portato a manifestazioni in tutto il Paese. A Maputo, Beira, Nampula e Chimoyo, migliaia di persone sono scese in piazza per esprimere il proprio dissenso, con le forze dell’ordine che hanno risposto duramente, provocando la morte di diversi manifestanti. Il governo ha anche sospeso temporaneamente l’accesso a Internet per cercare di controllare la situazione.

Nel frattempo, la posizione di Mondlane resta incerta. Dopo l’assassinio di due suoi stretti collaboratori, si ritiene che Mondlane sia fuggito all’estero per motivi di sicurezza. Tuttavia, attraverso i suoi rappresentanti, ha dichiarato che continuerà a lottare per un cambiamento in Mozambico e ha annunciato nuove mobilitazioni. I suoi collaboratori hanno inoltre depositato presso la Corte Suprema documenti che, a loro dire, proverebbero presunti brogli elettorali.

“Intorno a me avverto la stanchezza per una politica che non riesce a imprimere una svolta nella vita della gente”, racconta la fonte. Le recenti proteste, pur significative, sono rimaste in gran parte pacifiche, a dimostrazione della volontà della popolazione di evitare conflitti armati e di promuovere il cambiamento in modo non violento. Anche i leader dell’opposizione insistono sulla necessità di rispettare la legge e le istituzioni, puntando su una trasformazione pacifica.

“Sento che la gente non vuole tensioni, scontri e guerra. Cambiamento sì, ma senza distruzione”, conclude il cooperante. 

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