Il rientro ufficiale a scuola per l’anno scolastico 2024-2025 si è svolto ieri, lunedì 4 novembre, con un mese di ritardo sul normale calendario, a causa delle gravi inondazioni che hanno colpito il Paese e allo stato di disastro naturale. Si tratta di una ripresa difficile, in un contesto di ricollocazione delle persone colpite dalle alluvioni. Una settimana prima, 175 scuole erano ancora occupate da centinaia di famiglie, segnala l’Ocha, l’ufficio di coordinamento umanitario delle nazioni Unite.
Il giornale online Mali Actu sottolinea che mentre gli insegnanti, dopo diversi mesi senza stipendio, sono felici di tornare in classe, i genitori degli studenti sono preoccupati. Le spese relative al materiale scolastico, alle iscrizioni e alle uniformi gravano pesantemente sui loro bilanci. Molte testimonianze parlano di difficoltà economiche che costringono le famiglie a scelte difficili.
Oltre alle difficoltà economiche, l’insicurezza costituisce un grave ostacolo all’accesso all’istruzione. Le regioni centrali e settentrionali del Mali sono particolarmente colpite dalla chiusura delle scuole, dal rapimento degli insegnanti e dagli sfollamenti della popolazione. Secondo l’Unicef, centinaia di migliaia di bambini sono privati della scuola.