Almeno 79 persone sono decedute nella città sudanese di al-Hilaliya a causa di una malattia non identificata che ha colpito i residenti della località durante l’assedio delle Forze di Supporto Rapido (Rsf). Secondo il Sindacato dei medici sudanesi, i casi sono iniziati dopo che la città è stata isolata dalle Rsf, con numerosi pazienti che hanno manifestato sintomi di diarrea acuta, sovraccaricando l’ospedale locale già a corto di risorse.
L’assedio della città è iniziato il 29 ottobre, dopo che un comandante di alto livello delle Rsf è passato dalla parte dell’esercito regolare, scatenando attacchi di rappresaglia nella regione orientale di El Gezira. La situazione nella zona è precipitata, con oltre 135.000 sfollati, mentre i mercati e i magazzini della città sono stati saccheggiati dalle milizie. I civili, intrappolati tra checkpoint paramilitari, devono pagare somme esorbitanti per lasciare la città.
La mancanza di comunicazioni, causata dal blackout delle reti imposto dalle Rsf, ha complicato la diagnosi dell’epidemia e il coordinamento degli aiuti umanitari. Secondo immagini satellitari dello Yale Humanitarian Lab, sono state rilevate fosse comuni e terreni agricoli incendiati nelle zone circostanti, segnalando un rapido aumento delle vittime.
Le Nazioni Unite e organizzazioni umanitarie hanno lanciato un appello urgente per garantire l’accesso umanitario e proteggere i civili, mentre il conflitto tra Rsf e forze governative minaccia di aggravare ulteriormente una crisi che ha già sfollato milioni di persone in tutto il Paese.