È stato dimesso venerdì l’ultimo paziente affetto da virus Marburg in Ruanda, dove poco più di un mese fa le autorità sanitarie hanno dichiarato l’epidemia di questo pericoloso virus. Lo si apprende da una dichiarazione ufficiale e congiunta del governo ruandese e dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) diffusa sabato sera.
L’ultimo paziente è stato dimesso venerdì, ma i suoi contatti, insieme a quelli dei pazienti dimessi in precedenza, continueranno a essere monitorati fino alla fine del periodo di osservazione, che è di 21 giorni, e se non ci saranno altre infezioni nei 42 giorni successivi alla negatività dell’ultimo caso confermato, l’epidemia sarà dichiarata conclusa.
L’epidemia era stata dichiarata dal governo di Kigali il 27 settembre e da allora si sono avuti 66 casi confermati di infezione e 15 decessi: secondo il ministro della Salute Sabin Nsanzimana oggi l’epidemia è sotto controllo e, sebbene non vengano segnalati nuovi casi da oltre una settimana, le misure di sorveglianza continueranno fino alla fine dell’epidemia: “Con il miglior trattamento disponibile la guarigione è possibile e si possono apportare contributi alla scienza. Le prove generate da questo focolaio contribuiranno a dare forma alle attività di sorveglianza future e a prevenire futuri focolai” ha dichiarato ai media ruandesi e alle agenzie internazionali Nsanzimana.
Nel comunicato stampa di sabato Brian Chirombo, rappresentante dell’Oms nel Paese dell’Africa orientale, ha attribuito il contenimento della malattia agli sforzi concertati, che hanno comportato il rapido dispiegamento di squadre di risposta rapida, un attento monitoraggio dei contatti e l’attuazione di misure di prevenzione e controllo delle infezioni: “Il Ruanda sta emergendo con successo da un’epidemia altamente impegnativa, mitigandone efficacemente gli impatti potenzialmente devastanti. L’Oms rimane impegnata a supportare questi sforzi collaborativi in corso finché l’epidemia non sarà dichiarata ufficialmente conclusa”.
Lo scorso 7 ottobre, appena 10 giorni dopo aver dichiarato l’epidemia, il governo del Ruanda ha annunciato l’avvio della sperimentazione di un vaccino contro Marburg: prodotto dal Sabin vaccine institute, organizzazione noprofit con sede a Washington (Usa), il farmaco “ha già dimostrato di essere efficace in paesi come Uganda e Kenya” ed è stato testato solo su adulti di età pari o superiore a 18 anni, dimostrandosi “sicuro e affidabile”. Per garantire una diagnosi tempestiva, il Ruanda ha ampliato la sua capacità di analisi istituendo laboratori in ogni provincia, Kigali compresa. Il Sabin institute ha stipulato un accordo di sperimentazione clinica con il Rwanda biomedical centre, lo sponsor della sperimentazione, per fornire dosi sperimentali per lo studio open-label di risposta rapida di fase 2.
Il partner di produzione di Sabin è ReiThera, azienda con sede in Italia: “Conosciamo bene questa tecnologia, il vaccino è ora del Sabin” ha detto Stefano Colloca, ad di ReiThera, a infoMundi: “Continuiamo a produrre questi due vaccini per loro e aiutiamo nello sviluppo: abbiamo delle scorte prodotte negli anni scorsi” che sono state “donate al governo ruandese per iniziare questo studio clinico sponsorizzato dal Rwanda biomedical center”. Secondo Colloca, “il vaccino è pronto per essere rilasciato ed ha completato tutti i test già da tempo”. Sabin ha ottenuto fino ad oggi 235 milioni di dollari dalla Biomedical Advanced Research and Development Authority (BARDA, del Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti) per sviluppare vaccini contro le malattie da Sudan ebolavirus e virus Marburg.
La malattia da virus di Marburg appartiene alla stessa famiglia del virus che causa l’Ebola, una malattia altamente virulenta che provoca febbre emorragica, con un tasso di mortalità fino all’88%. Il virus viene trasmesso all’uomo dai pipistrelli della frutta e si diffonde tra gli esseri umani attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei di persone infette, superfici e materiali: i sintomi includono febbre alta, forte mal di testa, vomito e dolori muscolari.