Sudan, si discute una risoluzione proposta dalla Gran Bretagna

di claudia
Guerra

 Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sta analizzando una risoluzione proposta dalla Gran Bretagna per chiedere la cessazione delle ostilità in Sudan e garantire l’accesso sicuro e rapido agli aiuti umanitari attraverso le linee del fronte e i confini nazionali. Lo riporta l’agenzia di stampa Reuters.

La guerra, iniziata nell’aprile 2023 a seguito di una disputa di potere tra l’esercito sudanese e le Rapid support forces (Rsf), ha generato una crisi umanitaria senza precedenti, con milioni di sfollati interni ed esterni e gravi violazioni dei diritti umani, spesso attribuite alle Rsf. L’ambasciatrice britannica presso l’Onu, Barbara Woodward, ha dichiarato che entrambe le fazioni hanno compiuto abusi gravi, incluso lo stupro diffuso di donne e ragazze, mentre il Paese affronta una diffusa insicurezza alimentare. La Gran Bretagna punta a un rapido voto sulla risoluzione, che richiede almeno nove voti favorevoli e nessun veto da parte dei membri permanenti del Consiglio.

Secondo le Nazioni Unite, 25 milioni di sudanesi hanno urgente bisogno di assistenza, con carestie che si stanno aggravando nei campi profughi. La bozza di risoluzione della Gran Bretagna chiede l’interruzione immediata delle offensive delle Rsf e l’accesso completo e senza ostacoli agli aiuti, sottolineando l’importanza del valico di Adre con il Ciad per le consegne verso il Darfur. Tuttavia, l’autorizzazione di tre mesi concessa dal governo sudanese per utilizzare questo valico scadrà a metà novembre.

Precedenti risoluzioni del Consiglio, approvate con il sostegno di 14 membri e l’astensione della Russia, avevano già sollecitato un cessate il fuoco temporaneo per il Ramadan e l’interruzione dell’assedio di una città di 1,8 milioni di abitanti nel Darfur settentrionale.

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