Un comitato di gruppi di opposizione, organizzazioni della società civile e attivisti della Guinea, noto come Forces vives, ha invocato la composizione di un governo civile entro il 1 gennaio, annunciando una nuova serie di manifestazioni e mobilitazioni della società civile guineana per chiedere alla giunta militare di lasciare il potere entro il 2025.
Lo riportano i media locali e le agenzie internazionali, citando una nota diffusa ieri dalle Forces vives della Guinea. La giunta militare che ha preso il potere con un colpo di stato nel 2021 ha proposto una transizione di due anni per indire elezioni a partire dal 2022, dopo aver negoziato con il blocco regionale della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas). Tuttavia, la giunta militare ha mostrato pochi segnali concreti di volersi muovere per organizzare le elezioni, alimentando una sempre più grave frustrazione pubblica, con sporadiche proteste contro le autorità e il leader militare, Mamady Doumbouya, proteste spesso sfociate in scontri mortali tra manifestanti e le forze di sicurezza.
A luglio, le autorità di transizione hanno presentato la bozza di una nuova costituzione che potenzialmente consentirebbe a Doumbouya di partecipare alle prossime elezioni presidenziali ma non è ancora stata fissata una data per il promesso referendum sulla Costituzione, che sarebbe precursore a eventuali elezioni: “Di fronte a questo quadro fosco, le Forces vives della Guinea chiedono solennemente l’unità d’azione e la mobilitazione di tutte le forze vive della nazione, sia civili che militari, per esigere le dimissioni della giunta e l’istituzione di una transizione civile entro il 1 gennaio”.