Il governo del Burkina Faso sta pensando di reintrodurre la pena di morte. Abolita nel 2018, l’ultima esecuzione è avvenuta nell’ormai lontano 1988, la pena di morte è tornata al centro del tavolo del governo, che sta per presentare una proposta di legge in materia all’Assemblea legislativa.
A rendere pubblico questo progetto è Human rights watch (Hrw), che in una nota in cui cita “una fonte governativa” stigmatizza l’ipotesi di reintroduzione della pena capitale e, lo scorso 8 novembre, era stato il ministro della Giustizia del Burkina Faso Edasso Rodrigue Bayala a dire ai media locali che “la questione della pena di morte è in fase di discussione” e “sarà implementata” in un nuovo codice penale per “seguire la visione e le istruzioni del capo dello Stato, il capitano Ibrahim Traore”.
Secondo Hrw la pena di morte dovrebbe essere ripristinata per quei reati legati al terrorismo: secondo l’Armed conflict location and event data (Acled) oltre 26.000 persone sono state uccise nel conflitto che imperversa nel Paese dal 2015, di cui circa 15.500 da quando la giunta militare ha preso il potere, nel settembre 2022.
Attualmente, circa 170 Paesi nel mondo hanno abolito o introdotto una moratoria sulla pena di morte, sia per legge che nella pratica, oppure hanno cessato le esecuzioni da più di 10 anni.