Non si fermano gli scontri in Mozambico, ormai cinquanta le vittime

di claudia

La polizia mozambicana ieri ha aperto il fuoco su una protesta a Nampula, causando la morte di due persone, come riportato dal quotidiano locale Ikweli. Al confine di Ressano Garcia, nel sud del Paese, manifestanti hanno bloccato il traffico, causando la chiusura del valico da parte dell’Autorità di gestione delle frontiere sudafricana (Bma). Ressano Garcia rappresenta un’importante via commerciale per gli esportatori sudafricani verso i porti di Maputo e Matola.

Queste manifestazioni sono state organizzate in risposta alla richiesta del leader dell’opposizione mozambicana, Venancio Mondlane, che ha chiesto ai suoi sostenitori di scendere in campo per contestare i risultati elettorali del 9 ottobre. Mondlane accusa il Frelimo, partito al governo dal 1975, di brogli, sostenendo che il voto è stato manipolato.

In risposta alla crescente tensione, la Sadc, organizzazione regionale, ha convocato un vertice straordinario per affrontare la crisi. Intanto, il Consiglio costituzionale del Mozambico ha richiesto chiarimenti sulle irregolarità elettorali segnalate, prima della conferma ufficiale dei risultati. 

Questa mattina almeno sei persone sono morte nella provincia settentrionale di Nampula e altre nove sono state arrestate nel centro di Manica durante gli scontri tra dimostranti e polizia. A riferirlo è la Plataforma Eleitoral Decide, un collettivo mozambicano che mira a monitorare e promuovere la trasparenza durante i processi elettorali. Fondata con l’obiettivo di coinvolgere la popolazione, specialmente i giovani, la piattaforma utilizza canali digitali come WhatsApp, Facebook e Twitter per raccogliere e diffondere informazioni riguardanti le elezioni. In particolare, durante le elezioni municipali del 2023, la piattaforma ha svolto un ruolo fondamentale nel monitoraggio e nella sensibilizzazione, concentrandosi inizialmente sulla città della Beira​. Oltre a fornire informazioni cruciali sulla campagna elettorale, la piattaforma si è anche dedicata a segnalare irregolarità durante la fase di campagna. Ha documentato, ad esempio, l’affissione di manifesti elettorali prima dell’orario legale consentito, contribuendo a mantenere l’integrità del processo elettorale

Le tensioni sono confermate anche dal Centro de Integridade Pública (Cip), organizzazione della società civile con sede in Mozambico, che si concentra sulla promozione della trasparenza, della responsabilità e sulla lotta alla corruzione. Secondo il Cip, le proteste violente si sono intensificate, portando alla morte di almeno sette manifestanti e al ferimento di una dozzina di altri a Nampula. Gli spari sono avvenuti in Rua da França, nel quartiere di Namicopo, mentre i manifestanti si stavano dirigendo verso il mercato di Waresta. La polizia ha utilizzato gas lacrimogeni per disperdere la folla, ma alcuni manifestanti sono stati colpiti mentre cercavano di fuggire. A Quelimane, le proteste sono diventate violente quando la polizia ha utilizzato gas lacrimogeni contro il sindaco e i suoi sostenitori all’aeroporto locale, mentre cercavano di marciare verso la città. Le proteste si sono diffuse nella provincia di Maputo, dove sono stati bloccati i valichi di frontiera e le strade di Matola-Gare sono state ostruite dai manifestanti. Le agitazioni continuano a chiedere riforme politiche in mezzo a crescenti tensioni sulla legittimità elettorale.

Questi scontri hanno portato, secondo il Cip, il bilancio delle vittime tra i manifestanti a quasi 50, da quando le proteste sono iniziate il 21 ottobre.

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