Due organizzazioni non governative (Ong) che operano in Niger, tra cui la francese Acted, sono ormai vietate. Ieri, il ministro dell’Interno, della Pubblica Sicurezza e dell’Amministrazione Territoriale, il generale Mohamed Toumba (nella foto), ha firmato due distinti decreti che pongono fine alle autorizzazioni operative di “Agence d’Aide à la Coopération et au Développement – Acted ” e di “Action Pour le Bien-Être (Apbe), sua ong partner, con sede a Tahoua. Le ordinanze firmate dal ministro non specificano però le ragioni ufficiali che giustificano la revoca dell’autorizzazione all’esercizio di queste due Ong. Secondo ActuNiger, questa mancanza di spiegazione lascia spazio a speculazioni, in un clima in cui la trasparenza e la sicurezza nazionale sono diventate priorità per le autorità nigerine.
Queste decisioni si inseriscono in un contesto di maggiore vigilanza da parte delle autorità e di rafforzamento del controllo delle organizzazioni umanitarie e di sviluppo in Niger.
Acted, Ong francese fondata nel 1993, è attiva in Niger dal 2010. Ha investito principalmente nelle regioni vulnerabili di Tillabéry, Diffa, Tahoua e Niamey, aree colpite dai conflitti nella regione dei Tre Confini (Mali, Burkina Faso e Niger ) e la crisi del Lago Ciad. Nell’agosto del 2020, sette suoi cooperanti furono ammazzati in un attacco, rivendicato dal gruppo dello Stato islamico nel grande sahara. La comitiva si trovava in visita nel parco delle giraffe di Kouré, a 70 chilometri a sud-est da Niamey. Erano sei francesi e due nigerini, tra cui la guida. Nell’aprile 2021 Acted era finita nel mirino delle autorità per sospetti di “collegamenti dubbi e sovversivi” e affarismo.
L’Ong nigerina Action Pour le Bien-Être, fondata nel 2009, si dedica ad azioni cruciali per le popolazioni locali, come la lotta alla malnutrizione materna e infantile, la tutela dei diritti umani, le risorse umane e il sostegno allo sviluppo pastorale. È inoltre impegnata in azioni volte all’autosufficienza alimentare e alla salute pubblica.
Il regime di Niamey, al potere dal colpo di Stato del 26 luglio 2023, ha progressivamente rotto quasi tutte le collaborazioni con la Francia, ex potenza colonizzatrice, a partire dall’espulsione della forza militare che operava sul suolo da nove anni.