Sono terminate le operazioni di voto in Somaliland, dove ieri si sono tenute le elezioni presidenziali in un clima di calma. La Commissione elettorale nazionale (Nec) ha confermato la chiusura dei seggi alle 18 ora locale e ha dato inizio allo spoglio delle schede. Muse Hassan Yusuf, presidente della Nec, ha spiegato che il processo di conteggio partirà dai seggi elettorali, passando poi ai distretti e alle regioni, con l’annuncio dei risultati previsto entro il 21 novembre. Il capo della polizia del Somaliland, generale Mohamed Adan Saqadhi, ha dichiarato che il voto si è svolto senza incidenti, definendolo “democratico e pacifico”.
In lizza per la presidenza vi sono il presidente uscente Muse Bihi Abdi, appartenente al Kulmiye Peace, Unity and Development Party, con una piattaforma centrata sul riconoscimento internazionale della regione. Il suo sfidante principale, Abdirahman Mohamed Abdullahi del partito Waddani, propone riforme democratiche e una maggiore coesione sociale. Anche Faysal Ali Warabe, leader storico del partito Ucid (Justice and Development), è nuovamente candidato, portando avanti un programma di unità nazionale e giustizia sociale.
L’elezione si tiene in un contesto di tensione con la Somalia a causa di un controverso accordo tra Somaliland ed Etiopia che garantisce a quest’ultima l’accesso alla costa del Golfo di Aden, alimentando le preoccupazioni di Mogadiscio sulla sovranità territoriale.