Benin: un viaggio tra storia, natura e cultura

di claudia

a cura di Marco Trovato

Incuneato sulla costa occidentale dell’Africa, il Benin è una gemma nascosta che offre una sorprendente combinazione di bellezze naturali, ricchezze culturali e incontri autentici, perfetta per chi desidera scoprire luoghi fuori dai classici itinerari turistici.E questo è il periodo migliore per visitare il Paese: da novembre a febbraio, la stagione secca garantisce temperature più miti e strade percorribili. Noto per essere “la culla della religione voodoo”, il Benin ospita nel mese di gennaio un grande festival dedicato a questa antica religione che permea la vita quotidiana della popolazione. Il clou dell’evento si tiene nella città di Ouidah, luogo impregnato di spiritualità, dove è possibile partecipare a cerimonie tradizionali celebrate dai sacerdoti nei templi locali: un’esperienza che lascerà il segno. Come del resto resteranno nella memoria le visite al Museo della Storia di Ouidah e alla famosa “Porta del Non Ritorno” che rievoca la drammatica sorte toccata a milioni di africani ridotti in schiavitù. La città di Abomey, capitale storica del leggendario Regno del Dahomey, è una tappa imperdibile per gli amanti della storia.

Ricardo Teles / Agentur Focus / LUZ

Il Palazzo Reale, oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO, custodisce testimonianze di un regno potente e ricco, che ha dominato l’area fino al XIX secolo, famoso per le sue guerriere amazzoni e per l’arte raffinatissima. Da non perdere la tappa a Ganvié, una delle più grandi città su palafitte al mondo: qui, navigando tra le case di legno sospese sull’acqua, si può scoprire una comunità che vive in armonia con il Lago Nokoué, offrendo uno spaccato unico di vita quotidiana. Per un sguardo profondo sulle credenze e i costumi locali si può visitare a Cotonou, capitale economica, il Grand Marché Dantokpa, un luogo vibrante dove si possono trovare spezie, erbe medicinali e amuleti. La città portuale di Grand-Popo, con le sue spiagge dorate e il ritmo rilassato della vita locale, è perfetta per una pausa rigenerante dopo giornate di esplorazioni culturali. Qui è possibile ammirare i pescatori locali intenti nel loro lavoro, partecipare a gite in barca nei canali circostanti o semplicemente rilassarsi sotto le palme.

Nella remota provincia di Natitingou, ai piedi dei Monti dell’Atakora, che segnano il confine con il Togo, si possono visitare i castelli dei Tamberma, fiabesche fortezze di argilla che ispirarono Le Corbusier. Per gli amanti della natura, i Parchi Nazionali della Pendjari e del W, tra i meglio conservati dell’Africa occidentali, situati all’estremo nord del Benin, offrono la possibilità di ammirare elefanti, leoni, bufali e un’incredibile varietà di uccelli. Ma prima di avventurarsi in un safari è opportuno informarsi (viaggiaresicuri.it) sulle condizioni di sicurezza poiché il rischio di sconfinamenti di gruppi terroristici dai vicini Niger e Burkina Faso ha indotto le autorità a elevare il livello di allerta nelle regioni più settentrionali del Paese.

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