I minerali prodotti nel territorio di Mwenga, nel Sud Kivu (Repubblica Democratica del Congo), avvantaggiano più gli stranieri che la popolazione locale: lo ha denunciato la società civile locale, nel corso di una giornata di riflessione sull’attività mineraria in questo territorio, organizzata dall’Ong Best. Lo riporta Radio Okapi.
Nonostante la diversità delle risorse minerarie, il territorio di Mwenga continua a sprofondare nella povertà. Le ricchezze del suo sottosuolo sono sfruttate in gran parte da compagnie straniere, hanno osservato i partecipanti al forum sullo sfruttamento minerario a Mwenga. Questi ultimi accusano queste aziende di lavorare illegalmente.
“Ci sono aziende cinesi che hanno solo i documenti del catasto minerario e una certa copertura politica. Altri hanno i permessi di esplorazione, ma stanno passando alla fase di sfruttamento. Altri ancora hanno i permessi di esercizio, ma non tengono conto della responsabilità sociale, cioè delle specifiche delle comunità”, ha spiegato Miki Mutiki.
Tra le principali raccomandazioni di questa giornata di riflessione, l’appello allo Stato congolese a far applicare la legge e i regolamenti minerari per porre fine allo sfruttamento illecito nel territorio di Mwenga.