I rappresentanti del Ruanda e della Repubblica democratica del Congo (Rdc) hanno firmato un accordo “chiave” per il processo di pace nell’est della Rdc, firma avvenuta a Luanda, in Angola, Paese che si è offerto di mediare tra i due.
A Luanda, il Ruanda era rappresentato dal suo ministro degli Affari esteri Olivier Nduhungirehe, mentre la Rdc era rappresentata dalla ministra Thérèse Wagner. I colloqui sono stati facilitati dal ministro degli Esteri angolano Tete António.
Secondo una dichiarazione del ministero degli Esteri angolano all’Afp, i ministri degli Esteri della Rdc e del Ruanda “hanno esaminato e approvato il Concetto di Operazioni (Conops), uno strumento chiave”, che dovrebbe fissare i termini di un eventuale disimpegno delle truppe ruandesi presenti in territorio congolese. Questo Conops, documento utilizzato in campo militare per fissare il calendario di un’operazione e l’organizzazione delle sue risorse, “guiderà l’attuazione del piano armonizzato” che dovrebbe portare la pace tra i due paesi vicini, secondo il comunicato stampa ufficiale angolano, che tuttavia non fornisce dettagli sui termini scelti. Il piano, secondo il media online ruandese Igihe, che pubblica in lingua kinyarwanda, descrive nei dettagli le fasi dello smantellamento del gruppo armato Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (Fdlr, che il Ruanda considera una minaccia alla sua sicurezza nazionale) e, in cambio, Kigali si impegna a revocare gradualmente le misure di difesa messe in atto a causa delle minacce alla sua sicurezza provenienti proprio dalla parte orientale della Rdc.
La firma di questo documento è un primo passo fondamentale verso una cooperazione rafforzata tra Ruanda e Rdc, le cui relazioni sono ai minimi storici, per ripristinare la stabilità nell’est della Rdc e nell’intera regione. La speranza è nelle dichiarazioni dopo la firma di ieri: “Questo accordo segna un significativo passo avanti, ma i ministri hanno convenuto che le discussioni su alcuni punti in sospeso devono proseguire rapidamente” ha detto il ministro angolano.
La mediazione va avanti dall’inizio di agosto 2024, da quando Luanda ha iniziato a mediare la tregua tra Kigali e Kinshasa, una mediazione che fino ad ora ha quantomeno stabilizzato la situazione in prima linea: all’inizio è stato presentato un progetto per il ritiro delle truppe ruandesi dalla Repubblica democratica del Congo, precondizione per lo scioglimento delle Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (Fdlr), che combattono a fianco dell’esercito congolese contro l’M23. Le autorità ruandesi hanno spesso definito questo gruppo è una minaccia alla loro sicurezza (i suoi leader sono ex-leader Hutu fuggiti dal Ruanda dopo il genocidio) mentre Kigali ha tuttavia sempre negato di avere truppe in territorio congolese. All’inizio di novembre è stato creato un comitato per monitorare le violazioni del cessate il fuoco, guidato dall’Angola e comprendente rappresentanti della Rdc e del Ruanda.