Senegal, Dakar commemora le vittime del massacro di Thiaroye

di claudia

Cinque capi di Stato africani e un ministro francese hanno partecipato ieri, a Thiaroye, alle cerimonie commemorative dell’80° anniversario del massacro dei fucilieri senegalesi del 1° dicembre 1944, diventato un simbolo della lotta contro l’ingiustizia e il colonialismo. Si tratta dei presidenti Cheikh Mohammed Ould El-Ghazouani (Mauritania), attuale presidente dell’Unione Africana, Umarou Sissokho Emabllo (Guinea-Bissau), Adama Barrow (Gambia), Brice Clotaire Oligui NGuema (Gabon) e Azali Assoumani (Comore). Il ministro francese per l’Europa e gli Affari esteri, Jean Noel Barrot, ha rappresentato il presidente Emmanuel Macron.

I capi di Stato africani hanno partecipato insieme al loro omologo senegalese, Bassirou Diomaye Faye, al primo atto di queste commemorazioni, consistente in una cerimonia di deposizione di corone di fiori nel cimitero dei fucilieri. Hanno anche visitato una mostra al Museo Tirailleurs dedicata a questi soldati africani, assunti per combattere per la liberazione della Francia durante la Seconda Guerra Mondiale.

Bassirou Diomaye Faye

Dopo questa tappa, la delegazione dei capi di Stato si è recata presso il campo militare del tenente Amadou Lindor Fall a Thiaroye per la cerimonia militare e civile. Il Presidente della Mauritania, attuale Presidente dell’Unione Africana, Cheikh Mohammed Ould Ghazouani (Mauritania), ha parlato a nome dei suoi colleghi. Incontri bilaterali si sono tenuti a margine della commemorazione.

Più di 1.600 fucilieri – ex prigionieri di guerra dei tedeschi che avevano partecipato ai combattimenti del 1940 – erano stati radunati a Thiaroye alla fine del 1944. Non si trattava solo di senegalesi, ma anche di uomini provenienti da altri possedimenti francesi in Africa. Il 1° dicembre 1944, due settimane dopo il loro arrivo nel campo e mentre chiedevano il pagamento degli arretrati e vari bonus e indennità di combattimento, le forze coloniali spararono contro di loro.

Le autorità francesi dell’epoca ammisero la morte di almeno 35 persone. Diversi storici ipotizzano un numero di vittime molto più elevato, fino a diverse centinaia. Il presidente Macron ha ammesso in questi giorni che si è trattato di un massacro.

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