La Corte suprema del Ghana ha respinto all’unanimità i due ricorsi ricorsi contro la legge anti-Lgbtqi+, approvata dal Parlamento di Accra a febbraio. La decisione è stata resa pubblica ieri mattina dalla stessa Corte.
La nuova legge prevede una pena detentiva di tre anni per le persone che si identificano come omosessuali e da cinque a dieci anni per i sostenitori della comunità Lgbtqi+. I ricorsi, che erano due, erano partiti a marzo ed erano stati presentati dall’avvocato Richard Dela Sky e dall’attivista Amanda Odoi.
Il rischio è che ora al Ghana possano mancare aiuti internazionali: la Banca mondiale, ad esempio, ha già sospeso due volte i pagamenti in seguito all’adozione di leggi contro l’omosessualità in Uganda, la Casa bianca ha più volte espresso “preoccupazione” e “sgomento” e lo stesso hanno fatto diversi partner europei.