In Uganda la Chiesa ortodossa russa continua la sua rapida espansione

di claudia

È stata consacrata in Uganda la prima pietra di quello che diventerà il tempio più importante della Chiesa ortodossa russa in Africa: l’esarca patriarcale per il continente, il metropolita Konstantin di Zaraisk, ha benedetto le fondamenta del futuro luogo di culto per gli ortodossi nel Paese. Lo si apprende da un post sul canale Telegram dell’esarcato russo.

Il tempio sarà realizzato nella città di Chiboga e, una volta finito, prenderà il nome da San Giovanni di Shanghai. Oltre a consacrare la prima pietra, l’esarca ha battezzato quattro persone, celebrato una liturgia nella parrocchia di San Giovanni e donato alla parrocchia un’icona della Santissima Theotokos (Madre di Dio). Lo stesso giorno, il metropolita Konstantin ha accolto un chierico trasferitosi dal Patriarcato di Alessandria, con cui la Chiesa ortodossa russa è in rottura scismatica, e ha parlato con i candidati all’ammissione al seminario.

L’esarca ha incontrato anche l’ambasciatore russo in Uganda e Sud Sudan, Vladlen Semivolos e durante l’incontro le parti hanno apprezzato molto il livello di sviluppo delle relazioni tra il popolo russo e quello ugandese e hanno anche discusso dello sviluppo della missione della Chiesa ortodossa russa nel Paese africano, dove il movimento verso l’Ortodossia è iniziato più di 120 anni fa.

Ma non è stato l’unico appuntamento per il metropolita Konstantin, che nei giorni precedenti ha celebrato la liturgia nella città di Mukongoro, nell’Uganda orientale, e prima ancora si trovava in Guinea Equatoriale.

La Chiesa ortodossa russa, strettamente e tradizionalmente legata agli interessi dello Stato russo, mira a sfidare le chiese ortodosse esistenti in Africa e a promuovere alleanze conservatrici e anti-occidentali nel continente africano, migliorando anche l’immagine della Russia attraverso la pietà e i valori tradizionali, piuttosto che attraverso una semplice conversione religiosa. Per finanziare la sua crescita, la Chiesa ortodossa russa è sponsorizzata da entità sostenute dallo stato, come Rosatom e Rusal, recluta sacerdoti ortodossi africani, apre diocesi offrendo supporto finanziario, sviluppo delle infrastrutture e formazione.

La Chiesa ortodossa russa cerca di indebolire la Chiesa ortodossa in Africa sfruttando una scissione legata alla Chiesa Ortodossa indipendente dell’Ucraina: ha creato un esarcato africano, sfidando la giurisdizione tradizionale del Patriarcato di Alessandria, e compie azioni e attività che stanno esacerbano le divisioni nell’ortodossia globale, in particolare tra Mosca e le Chiese greco-ortodosse. L’Esarcato Patriarcale della Chiesa ortodossa russa in Africa è stato istituito con risoluzione sinodale il 29 dicembre 2022 e “si occupa del clero e dei fedeli che hanno lasciato il Patriarcato di Alessandria”.

Quest’anno la Chiesa ortodossa russa ha celebrato la sua prima cerimonia nuziale africana proprio in Uganda, Paese in cui vorrebbe stabilire il suo quartier generale africano.

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