I deputati del Parlamento europeo hanno invitato la Commissione europea e il Consiglio a sospendere immediatamente il memorandum d’intesa sulle catene del valore delle materie prime sostenibili tra l’Unione europea e il Ruanda. Nelle ultime settimane diverse voci, anche di eurodeputati, hanno sottolineato la politica irrazionale dell’Ue che ha firmato accordi sui minerali con il Ruanda, mentre il Ruanda è da anni sospettato di saccheggiare tali minerali nella vicina Rd Congo, alimentando peraltro guerra, milizie e traffici.
Una risoluzione per bloccare l’intesa è stata adottata ieri durante una sessione plenaria tenutasi a Strasburgo, in Francia. La misura sarà in vigore finché il Ruanda non cesserà ogni ingerenza nella Rdc, compresa l’esportazione di minerali estratti dalle aree controllate dai ribelli dell’M23.
Gli eurodeputati hanno inoltre invitato gli Stati membri dell’Unione europea e le istituzioni finanziarie internazionali a congelare gli aiuti di bilancio diretti al Ruanda finché non consentirà l’accesso umanitario alla zona di crisi e non interromperà tutti i legami con l’M23.
Il Parlamento europeo ha accolto con favore il vertice congiunto Sadc-Eac per la pace nella Rdc, tenutosi l’8 febbraio a Dar es Salaam, in Tanzania. Ha inoltre espresso il suo pieno sostegno ai processi di pace a Luanda e Nairobi e ha descritto l’occupazione di Goma come una violazione della sovranità e dell’integrità territoriale della Rdc.
“Il governo ruandese deve ritirare le sue truppe dal territorio della Repubblica Democratica del Congo e cessare la cooperazione con i ribelli dell’M23”, ha affermato il parlamento.
Il Parlamento si rammarica che l’Unione europea non abbia adottato misure adeguate per risolvere la crisi e non abbia fatto pressione sul Ruanda affinché cessasse di sostenere l’M23. Chiedono la riapertura immediata dell’aeroporto di Goma e la creazione di corridoi umanitari per ripristinare le operazioni umanitarie nella Rdc orientale.