Il Sudan ha annunciato che, malgrado il blocco deciso ieri e operativo da oggi sul petrolio estratto in Sud Sudan, che deve necessariamente transitare negli oleodotti sudanesi, permetterà a una parte del greggio che ha raggiunto il terminale di Port Sudan di essere esportato, trattenendone però una parte.
“Non confischeremo questo petrolio perchè non appartiene solo al Sud Sudan ma anche alle compagnie petrolifere, e quindi sarà esportato. Ma noi ci prenderemo la nostra parte”, ha fatto sapere da Khartoum il ministro per l’informazione sudanese, Ahmed Belal Osman.
Osman ha anche detto che il Sudan potrebbe rivedere la sua decisione di bloccare il greggio del Sud se il governo di Giuba smetterà di appoggiare i ribelli che combattono nel territorio del Nord, come sostiene Khartoum. Il presunto sostegno del Sud ai ribelli è stato infatti la causa della decisione di chiudere i rubinetti del petrolio, com’era già accaduto in passato.
Il Sud Sudan, diventato indipendente dal Sudan nel 2011, ha la maggior parte delle risorse petrolifere che un tempo appartenevano al Sudan unito. Ma il Sud, non avendo sbocchi al mare, deve per forza far transitare il petrolio attraverso gli oleodotti del Nord per arrivare al terminale di Port Sudan, sul Mar Rosso. – Swissinfo