Un appello per l’ospedale che cura le vittime degli stupri di guerra: lo ha rivolto il governo belga alle autorità di Kinshasa, perché sia risolta la vicenda che riguarda la struttura di Panzi, fondata dal ginecologo Denis Mukwege, di recente vincitore del premio Sakharov.
Il governo congolese infatti ha bloccato la scorsa settimana i conti bancari dell’ospedale, sostenendo che non fossero state pagate tasse per 40.000 euro al mese. Il Belgio, che sostiene l’attività di Mukwege e dei suoi collaboratori, ritiene che questa nuova richiesta, così come il blocco dei conti, avrà conseguenze negative sulle possibilità del personale di proseguire il proprio lavoro. Secondo il ministro per la Cooperazione di Bruxelles, Alexandre de Croo, è a rischio la stessa “sopravvivenza” dell’opera di Mukwege, motivo per cui si chiede a Kinshasa di “abbandonare” l’idea di reclamare la tassa.
La direzione dell’ospedale, inoltre, sostiene di aver pagato quanto dovuto tramite trattenute alla fonte sui salari dei dipendenti. Al contrario, l’agenzia congolese delle imposte (Dgi) sostiene di non aver ricevuto alcuna somma a questo titolo nell’anno fiscale 2012-2013.
Secondo le statistiche, in 15 anni all’ospedale Panzi sono state curate oltre 30.000 donne vittime di violenza. Oltre al premio Sakharov 2014, assegnato dal Parlamento europeo, nel 2011 Mukwege ha ricevuto per questo a Bruxelles il riconoscimento per lo sviluppo in Africa intitolato a re Baldovino. – Misna
http://www.misna.org/giustizia-e-diritti-umani/appello-da-bruxelles-non-chiuda-lospedale-di-mukwege-08-01-2015-813.html