Il parlamentare egiziano Younes Makhioun, presidente del Partito conservatore salafita al-Nour, ha condannato le violenze – omicidi e rapimenti – subite nelle ultime settimane in Libia da egiziani copti. In alcune dichiarazioni pubbliche, rilanciate dai media egiziani, il leader islamista ha definito tali violenze come contrare ai principi e alle disposizioni della dottrina e della legge islamica, richiamando le fazioni libiche che tengono sequestrati 20 egiziani copti, a liberare al più presto e senza condizione i rapiti.
La liberazione dei 20 egiziani copti rapiti la scorsa settimana nella regione di Sirte è al centro di trattative che vedono coinvolti sia il governo del Cairo sia gli emissari di gruppi tribali insediati nella regione di Minya, da cui provengono la maggior parte dei sequestrati. Il rapimento collettivo presenta ancora molti lati oscuri, a partire dal movente e dall’identità dei sequestratori. Secondo quanto appreso da Fides, la pista islamista che attribuisce il sequestro a uomini armati affiliati alla rete radicale islamista Ansar Al-Sharia non è l’unica: altre versioni circolanti in Libia attribuiscono il rapimento dei copti egiziani a sequestratori interessati soltanto a ottenere un consistente riscatto in cambio della loro liberazione. – Ag. Fides