“Tutte le opzioni sono al vaglio”: lo ha detto il presidente Mohammed Morsi riguardo la spinosa questione della diga etiopica ‘del Rinascimento’ sul Nilo Azzurro che, secondo gli esperti, potrebbe privare l’Egitto del 20% delle risorse idriche provenienti dalle acque del fiume.
Alle prese con un crescente malcontento della popolazione, alimentata dalla crisi economica e impegnato in un braccio di ferro con la magistratura che ha dichiarato illegittimo il parlamento e l’Assemblea Costituente, Morsi rischia di perdere ulteriori consensi in quella che si preannuncia un’aspra battaglia diplomatica.
“Non stiamo dichiarando guerra, certo, ma avvisiamo che non tollereremo minacce alla nostra sicurezza idrica” ha detto il presidente contro cui i partiti di opposizione stanno organizzando proteste di piazza in vista dell’anniversario della sua ascesa al potere, il prossimo 30 giugno.
Nei giorni scorsi alcuni parlamentari avevano accusato le istituzioni e il primo ministro Hisham Qandil di non tutelare gli interessi del paese e di non essersi attivati in alcun modo per prevenire le azioni ‘minacciose’ del governo di Addis Abeba.
Il dibattito sulle acque del Nilo, nell’Egitto alle prese con una difficile transizione post-rivoluzionaria, si è riaperto dopo che il governo etiopico – la scorsa settimana – ha inaugurato i lavori volti a deviare il corso del Nilo azzurro. La modifica nel percorso di uno dei due principali affluenti del fiume Nilo rientra nell’ambito del progetto per la creazione di un impianto idroelettrico noto con il nome di ‘Diga del rinascimento’ o ‘del millennio’.
L’avvio dei lavori – prima dell’atteso pronunciamento di una commissione congiunta di esperti chiamata a valutarne l’impatto – ha colto l’Egitto di sorpresa. La scorsa settimana, le proposte di alcuni politici di opposizione, che in un fuori-onda trasmesso per errore dalla tv egiziana ipotizzavano di sabotare o addirittura bombardare la diga, hanno sollevato un mare di polemiche. Sulla vicenda il governo di Addis Abeba ha chiesto spiegazioni ufficiali all’esecutivo del Cairo. – Misna