Il Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica (Pisai) celebra il 50/mo anniversario della sua apertura a Roma ribadendo l’intento che lo ha sempre ispirato: “Studiare e comprendere la religione dell’altro”. Lo fa con un convegno internazionale, cui parteciperanno rilevanti personalità impegnate nel dialogo islamo-cristiano, per favorire “un riconoscimento reciproco tra le religioni e le culture nel mondo di oggi”, iniziativa che assume un rilievo particolare dopo i tragici fatti di Parigi.
Il convegno, che si svolgerà dal 22 al 24 gennaio alla Pontificia Università Urbaniana, è organizzato in collaborazione con la Congregazione per l’Educazione Cattolica, la Repubblica Federale di Germania e la Georgetown University di Washington D.C. e con il patrocinio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e della stessa Università Urbaniana.
Personalità accademiche e religiose di primo piano provenienti da Europa, Stati Uniti, Asia, Africa e Medio Oriente si confronteranno sullo studio e la conoscenza reciproci tra cristiani e musulmani, valutando insieme la situazione attuale dell’insegnamento e della comprensione dell’Islam in ambito cristiano, del Cristianesimo in ambito musulmano e dei benefici sociali e politici che questo approccio può generare. Tra i relatori delle due giornate: i professori John Borelli e Josè Casanova della Georgetown University, mons. Michael Fitzgerald, già presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso e nunzio al Cairo, il docente Mohammed S. Dajani Daoudi, fondatore e direttore del movimento Wasatia di Gerusalemme, altri docenti come Siti Syamsiyatun, della Università Gadjah Mada di Yogyakarta (Indonesia), Amer Al-Hafi, del Royal Institute for Inter-Faith Studies di Amman, l’imam Yahya Sergio Yahe Pallavicini, vice presidente del Coreis. Il convegno sarà concluso da un’udienza particolare di Papa Francesco. (ANSAmed).