27/06/13 – Egitto – Opposizione, ancora più determinati contro presidente

di AFRICA

Le opposizioni egiziane sono ancora più determinate a scendere in strada a chiedere le dimissioni del presidente Mohamed Morsi, dopo il suo discorso fiume di stanotte alla nazione.

Lo ha detto all’ANSA il portavoce del Fronte di Salvezza nazionale Khaled Daoud, secondo il quale Morsi ha mostrato “ancora una volta di non essere all’altezza del suo incarico”.

“Non ha fatto nessuna nuova proposta. Vive fuori della realtà e non ha capito la rabbia che c’é nel popolo egiziano. Quello che ha detto è ridicolo”, ha aggiunto.

“Questo discorso ci conferma che siamo sulla strada giusta”, ha scritto Mohamed Bard, portavoce del movimento Tamarod (Ribelli), che sta raccogliendo milioni di firme per fare dimettere Morsi e chiedere nuove elezioni presidenziali. “E’ troppo tardi, nessun dialogo e nessuna trattativa con loro”, ha scritto Badr in un messaggio su twitter.

Tamarod e altri elementi dell’opposizione hanno lanciato ieri il Fronte del 30 giugno, un organismo di coordinamento politico per l’organizzione delle proteste del 30 giugno e le rivendicazioni sul piano politico. Come riferisce Al Ahram online, il fronte ha anche lanciato una roadmap per un periodo di transizione che faccia seguito all’auspicata uscita di scena di Morsi. Questa prevede la nomina di un primo ministro indipendente in rappresentanza delle forze rivoluzionarie, a condizione che non si candidi per le successive elezioni. Il nuovo premier dovrebbe guidare un governo di tecnocrati che si limiti ad affrontare l’emergenza economica e prendere misure di giustizia sociale.

Mentre i compiti della presidenza, ha detto ieri in una conferenza stampa il Mohamed Abdel Aziz, cofondatore di Tamarod, dovrebbero essere assunti dal presidente della Corte costituzianale, in attesa di nuove presidenziali entro sei mesi, e nuove legislative che dovrebbero svolgersi successivamente. La stessa roadmap dovrebbe prevedere anche lo scioglimento della Camera alta del Parlamento (che ora svolge funzioni legislative) e la sospensione della nuova costituzione, varata da un’assembela a maggioranza islamista poi approvata per referendum. Il Paese sta intanto aspettando con preoccupazione e tensione le manifestazioni proclamante per il 30 giugno contro Morsi, nel suo primo anniversario dall’insediamento nella carica. Code di veicoli si formano davanti ai distributori di benzina, mentre si ripetono quotidianamente i tagli alla forniture di energia elettrica: fenomeni che stanno alimentando un profondo malcontento tra i cittadini, soprattutto nei quartieri più poveri dove la gente risente di piu’ della crisi.

Molti si sono attrezzati con lampade di emergenza nelle case e stanno facendo provviste per più giorni nei supermercati. – ANSAmed

 

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