Sudan e Sud Sudan si sono impegnati ad applicare gli accordi in materia di petrolio e di sicurezza sottoscritti a settembre e a marzo dopo che, il mese scorso, Khartoum aveva minacciato di bloccare le esportazioni del greggio di Juba attraverso i suoi oleodotti.
Del sostegno a “iniziative che portino la pace e la stabilità nei due Stati” si riferisce in una nota congiunta diffusa a Khartoum al termine di una visita di due giorni del vice-presidente sud-sudanese Riek Machar. Uno dei punti chiave evidenziati nel comunicato è la fine dell’appoggio a gruppi ribelli attivi nel territorio del paese vicino.
A giugno il presidente Omar Hassan Al Bashir aveva minacciato di bloccare le esportazioni petrolifere di Juba se gli ex nemici della guerra civile non avessero smesso di sostenere il Movimento popolare di liberazione del Sudan-Nord (Splm-N) e altre formazioni armate. Il petrolio, concentrato per lo più nel Sud, è il motore dell’economia di entrambi i paesi. Gli oleodotti controllati da Khartoum sono gli unici a collegare i giacimenti al Mar Rosso e ai mercati internazionali. Contrasti relativi al sostegno di gruppi ribelli e dispute territoriali avevano già determinato un blocco delle esportazioni tra il gennaio 2012 e il marzo scorso. Il Sud Sudan è divenuto indipendente da Khartoum nel 2011, dopo una guerra civile durata oltre 20 anni. – Misna