La Costituzione temporanea varata per decreto lunedì notte dal Presidente ad interim egiziano Adly Mansour provoca le prime, preoccupate reazioni negative da parte di un numero crescente di giuristi e militanti dei diritti civili egiziani appartenenti alle Chiese cristiane. Ma nelle prossime ore potrebbero arrivare anche prese di posizione ufficiali da parte delle gerarchie ecclesiastiche. “Siamo preoccupati. Ci prendono in giro. Le disposizioni che nella vecchia Costituzione apparivano pessime agli occhi dei cristiani vengono messe addirittura in risalto nel nuovo testo. Se non parliamo adesso, poi non potremo dire più niente ” dichiara all’Agenzia Fides il Vescovo copto cattolico di Minya Botros Fahim Awad Hanna.
L’entrata in vigore del nuovo testo costituzionale provvisorio – che dovrebbe rimanere in vigore almeno 6 mesi – rappresenta un passaggio importante nella tabella di marcia della transizione avviata con la destituzione di Mohamed Morsi.
Alcune modifiche introdotte nel nuovo testo costituzionale rappresentano agli occhi dei critici addirittura una regressione rispetto alla Costituzione di taglio islamista approvata sotto il governo egemonizzato dai Fratelli Musulmani. A allarmare i cristiani è in particolare l’articolo 1 della nuova dichiarazione costituzionale, che nel fare riferimento alla Sharia come sorgente fondamentale della legislazione aggiunge che l’interpretazione della Sharia deve avvenire in accordo con la giurisprudenza elaborata nei primi secoli dell’Islam. In tale passaggio viene recuperato il contenuto dell’articolo 219 della precedente Costituzione, che a suo tempo era stato al centro delle contestazioni dei cristiani – provocando il ritiro dei loro rappresentanti dalla Assemblea costituente – perchè apriva all’influenza delle scuole interpretative più seguite dagli islamisti salafiti. Inoltre, dalla Costituzione provvisoria emanata da Mansour è sparito l’ex articolo 3, che garantiva a cristiani e ebrei la possibilità di ricorrere ai propri principi canonici per regolare le questioni personali e religiose delle rispettive comunità.
A esprimere le prime critiche di parte cristiana alla Costituzione provvisoria sono stati giuristi e ex parlamentari come Naguib Gabriel, Susie Adly e Amir Ramzy. Considerazioni polemiche sono venute anche dai portavoce dell’Unione giovanile Maspero, secondo i quali “dei 26 i martiri copti della rivoluzione del 25 gennaio 2011 si sono approfittati i Fratelli Musulmani, mentre dei 7 martiri copti della rivoluzione del 30 giugno si stanno approfittando i salafiti”. – Ag. Fides