18/07/13 – Mali – Presidenziali: “non saranno credibili”, si ritira un candidato

di AFRICA

 

“Voler mantenere la data del 28 luglio significa privare numerosi cittadini maliani del loro diritto di voto” ha detto l’emissario per il nord, Tiébilé Dramé, uno dei 28 candidati alle presidenziali in agenda tra due settimane, prima di annunciare il suo ritiro dalla corsa elettorale. “Ho deciso di ritirare la mia candidatura poiché le condizioni per un voto regolare non sono riunite” ha aggiunto Dramé, riferendosi in particolare al caso di Kidal, il capoluogo nord-orientale che dista più di 1500 km da Bamako.

“La legge elettorale non è stata rispettata: lì il 25 giugno non c’era ancora alcuna lista elettorale. L’esercito è ritornato soltanto il 5 luglio e l’amministrazione il 10. E’ troppo presto per poter andare alle urne” ha riferito l’ex candidato che il mese scorso ha firmato a Ougadougou a nome del governo di transizione un accordo di pace  con i tuareg del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla) e dell’Alto consiglio per l’unità dell’Azawad (Hcua), i due gruppi che mantengono una posizione dominante a Kidal. Sul ricorso presentato da Dramé lo scorso 8 luglio, per ottenere un rinvio delle presidenziali, la Corte costituzionale non si è ancora pronunciata.

“Che ne sarà dei numerosi maliani che non sono ancora in possesso della carta nazionale di identificazione (Nina, documento elettorale, ndr) – si è chiesto l’emissario, presidente del Partito per la rinascita nazionale (Parena) –. Senza dimenticare  i 465 villaggi maliani che non sono stati censiti prima di stilare i registri elettorali”. L’ex candidato ha poi denunciato le pressioni esercitate da Parigi “per portarci a votare costi quel che costi”, e che così facendo “lede alla dignità del paese”.

In base agli ultimi dati diffusi dal ministero dell’Interno, il 68% dei 6,8 milioni di aventi diritto censiti ha ricevuto il certificato elettorale, ma nella provincia del Kidal è stato consegnato soltanto al 20% dei cittadini. Entro il 27 luglio dovranno anche procurarsi i documenti necessari circa 19.000 aventi diritto rifugiati nei vicini Mauritania (11.400 persone), Niger e Burkina Faso a causa della crisi armata nelle regioni settentrionali.

Nei giorni scorsi si sono moltiplicati gli appelli della Comunità economica dell’Africa occidentale (Cedeao), dell’Onu e della Francia a rispettare la data stabilita, considerata una scadenza decisiva per un ritorno alla normalità istituzionale in Mali. La transizione politica è cominciata dopo il colpo di stato militare del marzo 2012 che ha destituito l’ex presidente Amadou Toumani Touré, mentre il paese del Sahel è ancora alle prese con l’insicurezza alimentata da gruppi armati tuareg ed islamici, protagonisti di una crisi nelle regioni settentrionali. A vigilare sulle operazioni elettorali è una missione di peacekeeping dell’Onu (Minusma) che a partire dal 1° luglio ha integrato nei suoi ranghi 6000 soldati di paesi africani già dispiegati in Mali dall’inizio del 2013 accanto alle truppe francesi dell’operazione Serval. – Misna

 

Condividi

Altre letture correlate:

Lascia un commento

Accetto la Privacy Policy

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.