A urne chiuse, in Mali è il momento delle prime ipotesi sul voto presidenziale in attesa dei risultati definitivi, che arriveranno entro venerdì. A questa tornata elettorale – che si è svolta senza le temute violenze – si guarda come alla strada per uscire dalla crisi politica e dal confitto dell’ultimo anno e mezzo che ha avuto come epicentro il nord del Paese dove si sono fronteggiate forze internazionali, ribelli tuareg e vari gruppi islamici.
“Questo rappresenta un passo in avanti per il Mali. Abbiamo la possibilità di avere un governo democratico e organizzazioni affidabili, come ci hanno richiesto diverso investitori – dice Madame Coumare, portavoce del governo.”
Il grande favorito è Ibrahim Boubacar Keïta, ex primo ministro. Il 69enne potrebbe essere la sorpresa con una vittoria già al primo turno. Il suo principale avversario è l’ex ministro dell’economia e delle finanze Soumaïla Cissé, molto preoccupato per possibili brogli. 6 milioni e mezzo gli aventi diritto al voto su una popolazione di 15 milioni di persone.
Da luglio nel Paese c‘è una missione di pace delle Nazioni Unite. A garantire la sicurezza delle elezioni ci sono stati 3.300 soldati francesi e 6.000 Caschi Blu. Se sarà necessario, un secondo turno è previsto per l’undici agosto. – Euronews