Lo Zimbabwe è sempre più nelle mani di Robert Mugabe: l’89enne presidente è stato rieletto per il settimo mandato consecutivo, è al potere ininterrottamente da trentatré anni.
Le elezioni di mercoledì scorso, che erano al contempo presidenziali, legislative e amministrative, oltre a sancire la vittoria scontata di Mugabe hanno anche conferito un potere assoluto al suo partito, che ottiene almeno i due terzi dei seggi in Parlamento.
Il rivale sconfitto, Morgan Tsvangirai, premier in seguito all’accordo che mise fine alla crisi del 2008, non ci sta: il suo partito rigetta in toto il risultato e lo contesterà nelle sedi giudiziarie. Ma dice anche un chiaro ‘no’ alla violenza:
“La nostra è gente disciplinata: fosse un altro Paese, brucerebbero il palazzo. Non hanno scelto di agire così perché sanno che, in fin dei conti, non vogliamo soluzioni violente alla crisi”.
Unione europea e Stati Uniti hanno già preso le distanze da un voto che ritengono poco credibile: gli osservatori dell’Unione africana hanno detto che il voto è stato libero. Ma, hanno aggiunto, non si può dire che sia stato completamente onesto. – Euronews