Migliaia di bambini, anche di appena otto anni di età, lavorano nelle miniere d’oro della Tanzania in assenza di misure di sicurezza e con grave rischio per la salute: la denuncia è contenuta in un rapporto diffuso da un’organizzazione non governativa statunitense, rilanciato oggi anche dalla stampa di Dar es Salaam.
Secondo lo studio, pubblicato da Human Rights Watch, “migliaia di bambini lavorano in miniere d’oro autorizzate o illegali per lo più di piccole dimensioni”. Nel rapporto, frutto delle visite degli attivisti in 11 miniere, si sottolinea che l’impiego dei minori nel settore estrattivo “costituisce una delle forme peggiori di sfruttamento ai sensi di leggi internazionali sul lavoro sottoscritte anche dalla Tanzania”. Human Rights Watch sottolinea il rischio di avvelenamento rappresentato dall’utilizzo nell’attività estrattiva di quantità consistenti di mercurio.
La produzione d’oro è la prima fonte di valuta estera del paese africano. Secondo la Banca centrale di Dar es Salaam, nei primi sei mesi del 2013 le esportazioni hanno superato un valore di un miliardo e 800 milioni di dollari, consolidando la posizione della Tanzania come quarto produttore africano. – Misna
