Sarebbero decine – almeno 60 secondo il portavoce governativo Guy-Simplice Kodégué – le vittime causate dagli attacchi di uomini armati fedeli all’ex presidente François Bozizé avvenuti negli ultimi due giorni nei villaggi attorno a Bossangoa, a 250 chilometri a nordovest dalla capitale Bangui. Secondo il governo si sono verificati scontri con le forze della Seleka, la ribellione che ha preso il potere con le armi nei mesi scorsi.
Molte delle vittime sarebbero dei civili. L’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere, che opera a Bouca, nella regione, ha confermato uccisioni, senza tuttavia poterne precisare il numero.
Miliziani che si presentano come ex militari delle forze armate sotto il presidente Bozizé, rovesciato il 24 marzo scorso, hanno rivendicato gli attacchi definendoli una “risposta alla Seleka per consentire il ritorno del capo di Stato eletto al potere”. Un portavoce di Bozizé ha precisato che si tratta di un contro-attacco ai “sudanesi e ai ciadiani che occupano la Repubblica centrafricana”, riferendosi alla Seleka. Diverse fonti hanno confermato che nelle sue file figurano combattenti stranieri.
Alcuni ex militari di Bozizé si trovano in Camerun – come l’ex presidente – da dove avrebbero potuto orchestrare gli attacchi.
Il conflitto avrebbe una connotazione religiosa: se gli uomini fedeli a Bozizé prendono di mira la comunità musulmana, la Seleka se la prende con la comunità cristiana. – Atlasweb
