Attentati – Un venerdì di sangue

di Enrico Casale
un venerdì di attentati

Un venerdì di terrore. Con attacchi in quattro Stati di tre continenti diversi: Francia, Tunisia, Somalia e Kuwait. Non c’è ancora un bilancio finale delle vittime, ma gli occhi del mondo tornano a guardare con sospetto l’integralismo islamico. Al momento, però, non ci sono indicazioni che le stragi siano coordinate. Ecco tutto quello che sappiamo, per punti.

Tunisia
• Due uomini armati hanno aperto il fuoco in una spiaggia a Soussa, a circa 140 km a sud di Tunisi, uccidendo una trentina di persone.
• Almeno uno dei sospettati terroristi è stato ucciso. L’altro è stato fermato dalle forze dell’ordine tunisine.
• Tra le vittime britannici, tedeschi e belgi. I feriti sarebbero almeno sei.

Francia
• Due sospetti terroristi hanno fatto irruzione una fabbrica chimica della società americana Air Products, nell’Isère, Sud della Francia a una trentina di chilometri da Lione.
• La testa di un uomo, decapitato, è stata trovata nei pressi di un impianto di produzione di gas.
• Gli attentatori volevano «far esplodere tutto il sito industriale».

Kuwait
• Un uomo con addosso una cintura esplosiva si è fatto saltare in aria durante la preghiera del venerdì nella moschea sciita al Imam al Sadiq di Kuwait City.
• Il nuovo bilancio ufficiale fornito dalla ministero dell’Interno kuwaitiano è di 25 morti e 202 feriti.
• L’attacco è stato rivendicato dall’Isis.

Somalia
• Un kamikaze a bordo di un’autobomba si è lanciato contro una base militare dell’Unione Africana a Leego, 130 chilometri a sud della capitale somala Mogadiscio
• È di almeno trenta morti il bilancio dell’attentato
• La base è guidata dai soldati del Burundi che fanno parte dell’Amisom, la missione dell’Unione Africana in Somalia, che conta oltre ventimila militari nel Paese: i miliziani somali di al-Shabab avevano annunciato l’intenzione di intensificare gli attacchi contro i militari.
(26/06/2015 Fonte: La Stampa)

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