Ai piedi della catena montuosa dell’Atakora, fra Togo e Benin, corre una valle solitaria dove fioriscono degli strabilianti castelli di fango: sono le abitazioni-fortezza dei popoli Tamberma e Somba. Fino a una cinquantina di anni fa erano cacciatori-raccoglitori e andavano in giro completamente nudi (solo gli uomini usavano un astuccio penico, ricavato da una zucca allungata). Il governo li ha obbligati a vestirsi e la scarsità di selvaggina li ha costretti a trasformarsi in agricoltori.
Non sono cambiate, invece, le loro case fortificate, note con il nome di tata, con le torrette a punta conica e le alte mura difensive, concepite per rifugiarsi in caso di pericolo; per lungo tempo hanno rappresentato un’efficace protezione dagli attacchi nemici e, alla fine del XIX secolo, dall’invasore tedesco. Simili a piccoli castelli, le tata sono uno dei più begli esempi d’architettura tradizionale, raffinata e funzionale al tempo stesso.
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