Un anno in Etiopia del coordinatore di un progetto di sicurezza alimentare. Un anno difficile, non a causa degli africani (da cui si sente anzi «abbracciato») ma… dei compagni della ong italiana.
L’autore avverte dolorosamente il gap tra le proprie motivazioni, maturate in una cultura di volontariato autentico, e quelle dei colleghi, così… postmoderne. Il problema non è l’incompatibilità di caratteri ma la perdita d’ispirazione di troppe ong. Fatto ancor più doloroso per chi vede in esse i «genitori» della propria sensibilità al sud del mondo.
Non è ancora troppo tardi, forse, per ritrovare gli ideali della cooperazione allo sviluppo. Purché si “riparta da ieri”: quando questi erano palpabili.
Emi, 2015, pp. 383, € 24,00