Passione per il frisbee in Africa

di AFRICA
la passione per il frisbee contagia centinaia di giovani

Dall’Uganda al Kenya, dal Mozambico al Sudafrica, la passione per il frisbee contagia centinaia di giovani che si sfidano con prese e lanci spettacolari. Ma è ben più di un gioco da spiaggia.

di Benedict Maiuoudou

la passione per il frisbee contagia centinaia di giovaniGli avvistamenti di dischi volanti si moltiplicano in spiagge e parchi cittadini. Segnalazioni arrivano da Kenya, Tanzania, Mozambico e Sudafrica. Gli abitanti di Entebbe, sulle rive del Lago Vittoria, in Uganda, ogni sera vedono volare decine di cerchi colorati. «Ma è un’invasione pacifica e innocua», ironizza Joseph Kwesiga, capitano della nazionale ugandese di “ultimate frisbee”, uno sport di squadra poco conosciuto dalla popolazione locale. «Scopo di questa disciplina è segnare punti passando il disco all’interno dell’area di meta avversaria», spiega.

L’Uganda Ultimate Frisbee Association conta già una ventina di squadre, maschili e femminili, che si sfidano ogni domenica su campi d’erba o spiazzi sabbiosi. La passione è tale da aver dilatato gli orizzonti e le ambizioni degli atleti. «Puntiamo a organizzare una sorta di campionato continentale per mettere a confronto i migliori team dell’Africa». Gli avversari da battere sono i fortissimi giocatori del Sudafrica, dove il frisbee ha una tradizione decennale «Abbiamo centinaia di appassionati, impegnati a vari livelli», fanno sapere alla South African Flying Disc Association. «La vittoria del campionato in genere viene contesa tra le squadre di Città del Capo e Johannesburg».

Origini poco nobili

la passione per il frisbee contagia centinaia di giovaniCose serie, altroché. Il frisbee è molto più di un passatempo balneare, buono per divertirsi in vacanza. È uno sport a tutti gli effetti: ha le sue regole, le sue competizioni ufficiali, i suoi campioni. «È l’unica disciplina al mondo che, per regolamento, si effettua senza arbitri o giurie», ricorda Martin Ebong, giocatore ugandese della squadra di Nakawa. «Le partite sono gestite dagli atleti stessi e tutte le contese vengono risolte sul campo di comune accordo». Un sport formativo, all’insegna del fair play.

Quel che si racconta delle origini poco nobili del frisbee non deve trarre in inganno. A inventarlo pare siano stati, a fine anni Cinquanta, gli studenti americani della Yale University. Un giorno cominciarono a lanciarsi per gioco le teglie di latta utilizzate dalla locale pasticceria Frisbie. Quei contenitori per torte sono diventati autentici dischi volanti, che in sessant’anni hanno fatto il giro del mondo e ora sono approdati in Africa.

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