Un invito a “prendere sul serio la minaccia di un attacco imminente del Rwanda” in Congo e a “decretare lo stato di assedio nei territori di Rutshuru, Masisi e Nyiragongo”: è il doppio appello rivolto alle autorità di Kinshasa dai deputati del Nord Kivu, la ricca ma instabile provincia mineraria dell’est, confinante con Rwanda e Uganda. I parlamentari del Nord Kivu auspicano che il governo “predisponga rinforzi militari per portare avanti l’offensiva con l’obiettivo di recuperare le zone occupate dai ribelli” del Movimento del 23 marzo (M23).
Nelle ultime settimane la società civile locale ha avvertito che la ribellione si sarebbe rafforzata grazie all’arrivo di militari ruandesi e ugandesi. Inoltre i deputati del Nord Kivu chiedono alla locale missione Onu (Monusco) di “attivare” la sua brigata di intervento a sostegno dell’esercito regolare congolese (Fardc). Nel memorandum trasmesso al presidente Joseph Kabila e al Parlamento, i deputati richiedono una verifica dell’identità delle 200 famiglie arrivate dal Rwanda e insediate a Jomba, nel territorio di Rutshuru, sotto il controllo dell’M23 che sostiene si tratti di “rifugiati congolesi rientrati in patria”.
Per quanto riguarda i colloqui tra il governo congolese e l’M23, ripresi il mese scorso a Kampala nell’ambito della mediazione dei Grandi Laghi, i deputati del Nord Kivu ne esigono la “sospensione” in quanto rappresentano “una distrazione” e una “spesa in più” per Kinshasa. Nella capitale ugandese, le parti non riescono a trovare un accordo sulla terza bozza presentata dai mediatori ugandesi: la ribellione vuole un’amnistia collettiva dei suoi combattenti ma non si è pronunciata chiaramente sul loro inserimento nell’esercito. Il governo congolese, invece, ha escluso dall’amnistia un centinaio di esponenti dell’M23. Nei giorni scorsi la delegazione dei ribelli si è rifiutata di incontrare i rappresentanti governativi, denunciando l’occupazione di una loro posizione a Kanyamahoro da parte dell’esercito regolare.
Intanto l’emittente locale Radio Okapi ha riferito della minaccia crescente di un nuovo gruppo armato, chiamato Forze armate per la liberazione e la resistenza per la pace (Falrp), attivo sulle rive occidentali del Lago Edoardo e a Kamandi, sempre in Nord Kivu. Costituite da un centinaio di combattenti, le Falrp vivono principalmente di pesca illecita e di bracconaggio nel parco del Virunga. – Misna