Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha rivisto leggermente in ribasso le stime di crescita per il prossimo anno dell’economia dell’Africa sub-sahariana, dal 6,1% stimato a maggio all’attuale 6%.Africa
E’ quanto sostiene l’ultimo rapporto sulle previsioni economiche regionali del FMI, Regional Economic Outlook for sub-Saharan Africa diffuso ieri ad Abuja, in Nigeria.
Le stime di crescita per il 2013 si attestano invece al 5%, un tasso di crescita superiore al 70% dei restanti paesi del mondo intero.
Il rapporto evidenzia come il leggero ribasso nelle stime di crescita sia dovuto principalmente alle basse prospettive di crescita a livello globale, che dovrebbero comportare ritardi negli investimenti da parte dei partner internazionali, ai ritardi nell’avvio di alcuni progetti estrattivi in Angola e ai furti di greggio in Nigeria.
In ogni caso, secondo il FMI, le prestazioni macroeconomiche dei paesi dell’Africa sub-sahariana mostrarebbero la maturità raggiunta in questi mercati. L’inflazione si dovrebbe attestare in media al sei per cento, registrando un calo per il terzo anno consecutivo.
Tra le vulnerabilità ancora esistenti, il FMI elenca gli alti deficit fiscali, il rischio che politiche monetarie restrittive a livello internazionale diminuiscano ulteriormente gli investimenti dall’estero e la dipendenza che molti paesi del continente ancora anno da un’unica fonte di materie prime per la formazione della propria ricchezza.
Tali raccomandazioni erano già presenti anche nel precedente rapporto del FMI diffuso a maggio.
La conclusione del rapporto sottolinea che, se i paesi del continente proseguiranno sulla strada intrapresa finora, negli anni successivi al prossimo si potrà assistere ad un vero e proprio decollo dell’economia dell’Africa.* Michele Vollaro – Atlasweb
