di Silvana Leone da Roma
L’Institute for Global Studies di Roma ha organizzato un interessante ciclo di incontri sul tema della geopolitica nel continente africano. Il 5 novembre si è tenuta la prima sessione introduttiva sullo sviluppo e la crescita in Africa. Il dibattito, cui hanno partecipato Marco Massoni, Luca Mainoldi e l’Ambasciatore Pignatelli, ha toccato alcune macro aree di estrema attualità, in particolare la crescita economica e lo sviluppo tecnologico che stanno interessando un numero crescente di paesi, tra cui il Mozambico e l’Angola.
Sono stati evidenziati alcuni risultati eccellenti e le grandi potenzialità di questi territori, senza dimenticare però le note carenze strutturali che rallentano lo sviluppo, come i grossi limiti nella rete infrastrutturale che accrescono il divario tra le metropoli e le aree rurali. Oppure lo scarso accesso all’energia elettrica per la mancanza di linee di distribuzione, o l’arrivo della fibra ottica in alcuni paesi costieri e l’impossibilità di raggiungere i territori più interni.
Si è parlato anche degli attori non africani, primi fra tutti i paesi BRICST (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa, Turchia), nuovi interlocutori politici ed economici che si contrappongono alle dinamiche della vecchia Europa. Inevitabile il riferimento alla Cina, con le sue incognite e criticità, che è ormai diventato il principale partner in numerosi paesi africani.
Si è considerata anche la relazione ambivalente tra progresso economico e stabilità politica, soprattutto nei casi in cui sono proprio i conflitti il volano dell’economia, tra i tanti esempi si è citato il caso dei traffici e del contrabbando per le risorse minerarie nell’est della Repubblica Democratica del Congo.
Dall’incontro sono emersi molti altri elementi che, dati i tempi, non è stato possibile trattare in maniera approfondita, ed è proprio per questo che attendiamo i prossimi incontri con interesse e curiosità.
