27/11/13 – Centrafrica – Ribelli di Seleka, terrorismo internazionale e una situazione sfuggita di mano

di AFRICA

 

“Ciadiani e sudanesi, sono ai posti di comando della Seleka, ma costituiscono anche la base di questa coalizione di gruppi ribelli riuscita a cacciare l’ex presidente François Bozizé ed ora in pieno controllo del Centrafrica. Un controllo degenerato nel caos per le violenze commesse dagli stessi ribelli di cui solo una piccola parte sono centrafricani delle regioni settentrionali”. E’ questo il quadro tracciato a InfoAfrica da autorevoli fonti locali secondo cui in questo momento non c’è traccia di uomini di Bozizé come invece viene riportato da alcune fonti di stampa. “La popolazione si sta organizzando nel tentativo di difendersi da bande di criminali il cui unico obiettivo è quello di depredare il poco che c’è facendo anche uso di torture, violenze e omicidi” continua la fonte che per motivi di sicurezza personale non può essere resa nota.

L’impressione che si ha andando in giro per il Centrafrica è che la situazione sia sfuggita di mano a chi aveva sostenuto i ribelli ovvero alcuni paesi africani e occidentali interessati alla caduta di Bozizé per motivi e interessi economici.

Così, mentre si attende di capire se effettivamente la Francia – come sembra – invierà altri 800 uomini a sostegno dei 400 soldati che attualmente stazionano nei pressi dell’aeroporto, in assenza di un’azione governativa la popolazione cerca anche di organizzarsi in milizie di autodifesa per contrastare le attività dei ribelli.

Secondo la fonte di InfoAfrica, attualmente in Centrafrica può entrare e uscire chiunque e qualunque cosa. Una situazione di anarchia che sta favorendo l’azione dei ribelli, forti di armi automatiche, lanciarazzi e armi reperite negli arsenali abbandonati dai militari sudafricani che avevano sostenuto Bozizé. Secondo autorevoli fonti diplomatiche, in Centrafrica starebbero cominciando a operare anche uomini di Boko Haram, il gruppo armato attivo nel nord della Nigeria.

Alcuni osservatori vedono nell’attuale caos una corresponsabilità di Ciad e Francia che nulla hanno fatto nel momento in cui i ribelli hanno avviato la loro campagna contro Bozizé e che ora sono costretti a intervenire per riportare la calma e per evitare conseguenze anche all’esterno dei confini centrafricani.

Secondo la fonte di InfoAfrica, la Francia ma anche gli Stati Uniti hanno sottovalutato la discesa dei ribelli ora “trasformatisi in bande criminali senza alcun collegamento l’uno con l’altro, con numerosi minori tra le loro file, e per questi motivi ancor più temibili per la popolazione civile”.* Maria Scaffidi – Atlasweb

 

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