L’offensiva più efferata da cinque mesi a questa parte, capace di colpire al cuore l’apparato militare predisposto dal governo nel nord-est della Nigeria: i giornali nazionali concordano nel definire in questi termini gli assalti condotti ieri dai commando di Boko Haram nella città di Maiduguri, storica roccaforte del gruppo.
Di “un’offensiva feroce” scrive il Daily Trust, uno dei quotidiani più attenti al quadrante nord-orientale del paese. Secondo la ricostruzione del giornale, i commando hanno assaltato una base dell’aviazione militare e diverse caserme della polizia e dell’esercito. Nel corso dell’offensiva, tra le tre e le otto della mattina di ieri, sono stati distrutti due elicotteri e tre aerei. In fiamme anche centinaia di automezzi, alcuni dei quali pick-up utilizzati dagli assalitori con mitragliatrici o lanciarazzi Rpg montati sul pianale.
Ancora difficile tracciare un bilancio attendibile del numero delle vittime. In una nota del ministero della Difesa si sostiene che i militari sono riusciti a respingere “l’assalto” e a uccidere 24 “terroristi”. Fonti della sicurezza citate dal Daily Trust hanno però riferito che tra le vittime ci sono “molti ufficiali e civili, donne comprese”. Una testimonianza in linea con quelle rilanciate tra ieri e oggi anche da altri quotidiani.
Di certo, l’offensiva di Boko Haram è una delle più significative tra quelle condotte dopo la proclamazione dello stato di emergenza e il parallelo avvio di una campagna dell’esercito nelle regioni nord-orientali di Borno, Yobe e Adamawa. A Maiduguri, il capoluogo di Borno, da ieri è in vigore un coprifuoco. I voli da e per l’aeroporto civile, situato in una delle aree della città dove gli scontri sono stati più intensi, restano sospesi.
Boko Haram è nato nel 2002 proprio a Maiduguri. Il gruppo sostiene di voler rovesciare il governo federale e imporre la legge islamica sia nel nord a maggioranza musulmana che nel sud per lo più cristiano della Nigeria. – Misna
