Pugno duro dal Botswana per salvare dall’estinzione l’elefante africano. I principali paesi consumatori e produttori d’avorio si sono impegnati a penalizzare il traffico di animali selvaggi e a inasprire le pene contro il bracconaggio.
A spiegare le ragioni dell’accordo è stato lo stesso presidente del Botswana ospitante, Ian Khama, che al secondo giorno del “Summit per l’elefante africano”, ha parlato di 22.000 esemplari uccisi dai bracconieri in tutto il continente nel solo 2012.
Complice la crescente domanda d’avorio dei paesi asiatici, ne resterebbero oggi appena mezzo milione, poco più di un terzo rispetto a 30 anni fa.
Il fatto che due importanti mercati dell’avorio come Cina e Tailandia abbiano sottoscritto l’accordo è quindi interpretato come un segnale disperanza per il futuro e la sopravvivenza dell’elefante africano. – Euronews