04/12/13 – Sud Sudan – – Tensioni nell’esercito per le promozioni di ex ribelli

di AFRICA

 

L’integrazione di ex gruppi ribelli nell’esercito e la promozione al rango di generali di alcuni loro comandanti sta alimentando contrasti nelle Forze armate e nella classe politica di Juba: lo riferisce il quotidiano Sudan Tribune, prendendo spunto da dichiarazioni di ufficiali ed esponenti del partito di governo.

La settimana scorsa il presidente Salva Kiir ha nominato generali Bapiny Monytuil, Johnson Uliny e altri quattro ex comandanti di formazioni attive nell’Upper Nile, una regione al confine con il Sudan. A essere promossi generali sono stati di recente anche Gabriel Tanginye e Thomas Mabor, alla guida di unità combattenti che si sono scontrate con l’esercito sia prima che dopo l’indipendenza da Khartoum ottenuta nel 2011.

Le scelte di Kiir sono state criticate da esponenti del suo Movimento popolare di liberazione del Sudan (Splm), gruppo ribelle durante la guerra civile combattuta tra il 1983 e il 2005 divenuto poi forza di governo. Secondo Sabit Marier, uno dei dirigenti del partito, “i ribelli e i loro comandanti non hanno fatto altro che uccidere la loro gente e dovrebbero rispondere delle atrocità commesse”.

L’integrazione dei ribelli nell’esercito per porre fine alle insurrezioni è stata una delle politiche chiave dell’Splm durante e dopo il conflitto con Khartoum. Questa linea è stata ribadita alcuni mesi fa con un’offerta di amnistia a beneficio di tutti gli esponenti di gruppi irregolari disposti a deporre le armi. Un’offerta rivolta anche a David Yau Yau, tornato alla guida di un gruppo ribelle nella regione orientale di Jonglei dopo essere stato nominato generale. Secondo Marier, promozioni del genere “favoriranno l’emergere di nuove ribellioni”. Al Sudan Tribune fonti militari hanno riferito di una crescente insofferenza tra gli ufficiali di basso rango per la lentezza delle promozioni, soprattutto se messa a confronto con la rapidità dell’ascesa degli ex capi ribelli. – Misna

 

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