Si è conclusa con il proscioglimento di Eni e dell’ex amministratore delegato Paolo Scaroni, e con il rinvio a giudizio di Saipem e di altri sei imputati, l’udienza preliminare con al centro la presunta maxi-tangente da quasi 198 milioni di euro che sarebbe stata versata dalla società controllata dal colosso dell’energia a pubblici ufficiali algerini in cambio di sette appalti petroliferi.
Il gup di Milano Alessandra Clemente, oltre all’ex numero uno di Eni, accusato di corruzione internazionale e frode fiscale, ha emesso una sentenza di non luogo a procedere anche per Antonio Vella, ex responsabile della società per l’area del Nordafrica, e per l’avvocato francese Yam Atallah, ritenuto uno dei riciclatori di parte del denaro della mazzetta reinvestito anche in immobili di lusso in Francia e negli Stati Uniti.
(03/10/2015 Fonte: La Stampa)
Italia – Eni scagionato per le tangenti in Algeria
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