Ruanda, anche la Corte suprema dà il via libera alla ricandidatura di Kagame

di Enrico Casale
paul kagame

paul kagameIeri è stato compiuto un altro passo in avanti verso la ricandidatura (e la quasi certa rielezione) di Paul Kagame alla Presidenza del Ruanda. Come riporta la Bbc, la Corte suprema ha respinto il ricorso presentato dal Partito democratico verde (formazione di opposizione) per evitare la riforma costituzionale recentemente presentata in Parlamento e che permetterebbe a Kagame di correre per un terzo mandato. «Nessun articolo della Costituzione è immutabile», ha affermato Sam Rugege, Presidente della Corte suprema. La domanda, secondo i giudici costituzionali, non avrebbe quindi «alcun fondamento giuridico» ed è quindi respinta.

A metà agosto, dopo tre settimane di «consultazioni popolari», il Parlamento di Kigali aveva dato il via libera a una riforma che elimina il limite di due mandati. Solo il Partito democratico verde si era fermamente opposto. I suoi parlamentari hanno, a più che riprese, sostenuto che l’articolo 101 (quello appunto che prevedeva il limite dei mandati) era «inviolabile». Per questo motivo, dopo l’approvazione della riforma in aula, hanno fatto ricorso alla Corte suprema affinché i giudici costituzionali si esprimessero. I magistrati però hanno dato torto alla formazione ambientalista e hanno dato il via libera a una nuova candidatura di Paul Kagame.

Ma chi è Kagame? Nato nel 1957 in una famiglia di etnia tutsi, Kagame è cresciuto in un campo profughi in Uganda dove la sua famiglia, insieme a migliaia di tutsi, si era rifugiata per mettersi in salvo dalle repressioni della maggioranza hutu che nel 1959 era salita al potere. Kagame, fin da ragazzo, si impegna politicamente e progetta un rientro in patria. Dopo aver frequentato una scuola militare di Fort Leavenworth, negli Stati Uniti, rientra in Ruanda nel 1990 e si mette a capo delle milizie tutsi che nel 1994 fermano il genocidio e abbattono il governo hutu.

Fin dagli inizi, è fortemente sostenuto da Washington che ne fanno una pedina essenziale della loro politica nella Regione dei Grandi Laghi e, più in generale, in Africa. E ciò, nonostante siano conosciuti i metodi repressivi di Kagame e i suoi rapporti ambigui con le milizie che destabilizzano le regioni orientali della Repubblica Democratica del Congo.

Nominato Vicepresidente, è stato eletto Presidente prima nel 2003 e poi nel 2010. Da tempo, ha annunciato la volontà di ricandidarsi nel 2017. Sulla strada della sua rielezione si frapponeva un solo ostacolo: la Costituzione. Ma ora pare che anche questo impedimento sia stato rimosso. Il rischio è che il suo attaccamento al potere riaccenda le tensioni politiche ed etniche. La lezione del vicino Burundi (per molti versi Paese gemello del Ruanda) dovrebbe insegnare qualcosa ai dirigenti di Kigali.

Condividi

Altre letture correlate:

Lascia un commento

Accetto la Privacy Policy

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.