A Kinshasa l’esercito della Repubblica democratica del Congo ha respinto l’attacco di un gruppo di miliziani, probabilmente legati al leader religioso Paul Joseph Mukungubila. La calma sembra essere tornata anche a Lubumbashi, capoluogo della provincia di Katanga, nel sud del Paese, la più ricca di rame.
Nella capitale i ribelli avevano tentato di prendere il controllo della tv di Stato e dell’aeroporto internazionale.
“Non abbiamo avuto l’impressione che gli assalitori avessero un altro obiettivo – spiega Lambert Mende Omala Nga, portavoce del governo – erano così in pochi, malamente armati…non crediamo che volessero ottenere altro che non fosse seminare panico e terrore alla vigilia dei festeggiamenti per il nuovo anno, che nella nostra cultura hanno molta importanza”.
A Kinshasa il bilancio ufficiale è di 40 morti, tutti tra i ribelli. L’attacco ha colto di sorpresa gran parte della popolazione come ci ha spiegato in collegamento telefonico Francis Ntessani, uno dei responsabili dell’ONG Save the Children in Congo: “All’alba la situazione sembrava normale. La gente si stava preparando per andare al lavoro, come al solito. Quindi ha sorpreso tutti. La situazione è molto tesa e dunque la popolazione resta in allerta. In alcuni quartieri sembra però che le persone inizino ad uscire, ma rimanendo vigili”.
A Lubumbashi l’esercito avrebbe attaccato la chiesa dove si sarebbero asserragliati i sostenitori di Mukungubila, che nel 2006 si era candidato alle elezioni presidenziali. – Euronews