01/01/14 – Egitto – Confiscati beni di 572 capi Fratelli musulmani, anche di Morsi

di AFRICA

 

Il patrimonio di 572 leader dei Fratelli musulmani in Egitto è stato confiscato. Lo ha riferito un alto funzionario del ministero della Giustizia egiziano, Abdel-Azzem el-Ashri, precisando che si tratta di “beni mobili e immobili” riconducibili a capi della fratellanza arrestati. L’ordine è arrivato su mandato di un tribunale egiziano, mentre il governo ha definito l’organizzazione “terroristica” collegandola a una serie di attentati contro le forze di sicurezza nel Paese, senza tuttavia presentare pubblicamente alcuna prova. I Fratelli musulmani negano di essere coinvolti negli attentati terroristici. In Egitto proseguono le manifestazioni dell’organizzazione per chiedere il ripristino della presidenza di Mohammed Morsi, espressione proprio dei Fratelli musulmani, deposto con un colpo di Stato militare lo scorso 3 luglio. Altri alti funzionari del ministero, che hanno preferito rimanere anonimi, hanno sottolineato che i beni sequestrati includono quelli di Morsi, della sua famiglia e di capi provinciali e membri della direzione centrale del movimento. Tra di loro anche alcune donne, come Azza el-Garf e la moglie e la figlia di Khairat el-Shater, e alcuni leader noti, come Assem Abdel-Maged, il leader della Jamaa Islamiya, che condusse la rivolta contro il governo dell’ex presidente Hosni Mubarak nel 1990. Alcuni fra i Fratelli musulmani arrestati sono accusati di incitamento alla violenza e altri membri della fratellanza potrebbero essere indagati nelle prossime ore. Un portavoce dell’esercito, il colonnello Ahmed Mohammed Ali, ha scritto su Facebook che “le forze armate non lasceranno che le forze delle tenebre e del terrorismo terrorizzino i figli del popolo egiziano o ne ostacolino la marcia” verso il prossimo referendum costituzionale. Giovedì scorso il quotidiano di Fratelli musulmani, ‘Libertà e Giustizia’, era stato sequestrato dalle autorità egiziane. Il governo sta intensificando le misure di sicurezza in vista di possibili attacchi terroristici durante la notte di Capodanno o il 7 gennaio, quando si celebra il Natale dei cristiani copti. – LaPresse/AP

 

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