La crisi in Repubblica Centrafricana è stata al centro di un vertice, due giorni fa, del Consiglio di sicurezza dell’Onu e sarà nuovamente argomento di un vertice straordinario della Comunità economica dell’Africa centrale (Ceac) domani a N’Djamena, la capitale del Ciad.
A dominare il dibattito al Consiglio di sicurezza è stata la questione del possibile invio di una missione di caschi blu dell’Onu per rafforzare il contingente africano già presente sul posto (la Misca) oltre a 1600 soldati francesi (l’operazione Sangaris).
Contro una missione di peacekeeping dell’Onu si è levata la voce contraria del Ciad, un attore già coinvolto in prima linea sul terreno – e forse, secondo alcune accuse, coinvolto nell’origine della crisi con il rovesciamento dell’ex presidente François Bozizé ad opera di una coalizione ribelle, la Séléka – in seno alla Misca, una missione a guida africana alla quale, ha detto il rappresentante del Ciad, occorre dare una possibilità.
A preoccupare il Consiglio di Sicurezza è anche la scarsa risposta da parte dei donatori internazionali per l’aiuto umanitario. Una conferenza di donatori dovrebbe tenersi il 1° febbraio ad Addis Abeba. Per il 20 gennaio è invece prevista una riunione dell’Unione Europea per valutare una possibile risposta militare o civile dei 28 nella crisi che ha spinto il paese sull’orlo del baratro.* Celine Camoin – Atlasweb