Il governo sudafricano ha diffuso un appello alla calma dopo che ieri in una manifestazione contro i tagli all’acqua corrente, sfociata in scontri con la polizia, almeno due persone sono state uccise e quattro ferite.
Secondo la stampa locale, fonti sindacali della principale confederazione del Cosatu hanno riferito che “la polizia ha aperto il fuoco conto i manifestanti nelle township di Mothutlung e Damonsville, causando quattro vittime e altrettanti feriti”. Una versione smentita dalle forze dell’ordine secondo cui i decessi avvenuti a seguito di “tafferugli” sarebbero due.
Il ministro degli Interni e della polizia, Nathi Mthethwas ha rivolto un appello “alla calma e al rispetto della legge” e annunciato “la’pertura di un’inchiesta interna per accertare reati e responsabilità”. Mthethwas ha assicurato che gli agenti ritenuti colpevoli saranno sanzionati.
I disordini si sono verificati nelle township a ridosso del bacino di Rustenburg, reso tristemente noto in seguito all’eccidio di Marikana, quando la polizia uccise 34 minatori in sciopero il 16 agosto 2012. Nessun agente è stato inquisito o sanzionato per quella vicenda, il più grave massacro avvenuto nel paese dalla fine dell’apartheid.
La frustrazione sociale – alimentata dalla scarsa qualità dei servizi pubblici di base – spesso è all’origine di manifestazioni di protesta soprattutto nei quartieri più disagiati delle grandi città del paese. Un avviso di sospensione nell’erogazione dell’acqua era stato diffuso venerdì mattina, ma secondo le ricostruzioni fornite dalla stampa locale, la penuria d’acqua perdura da mesi, a causa delle pessime condizioni della rete idrica. – Misna